Quale sarà il futuro dei nostri giovani? – Sergio Malizia
Da alcuni giorni assistiamo ad uno spettacolo a dir poco allucinante. Da una parte c’è chi non vuole andare a votare per non perdere il potere che ha e che probabilmente ritiene di non riuscire a mantenere dopo le eventuali nuove elezioni, e dall’altra c’è chi spinge per andare a votare poiché ritiene di acquisire consensi per conquistare potere. In entrambi i casi TUTTI appaiono disinteressati ai fondamentali problemi dell’Italia.
La difficoltà, oramai atavica, della crescita economica(0,1) è nota a tutti. Il debito pubblico(132,20% rispetto al PIL) sempre più crescente, non rispettando l’impegno preso con la Commissione Europea di riduzione del debito nel medio periodo, è un macigno sulla testa dei nostri figli. La disoccupazione crescente(9,7%) soprattutto giovanile(31,4%) sta portando diverse persone ad emigrare nuovamente. La vita media allungata(82,54 anni) ed una natalità bassa(1,35 per donna) metterà a dura prova il sistema pensionistico nei prossimi anni.
Oggi più che mai non serve un “governicchio”, ne’ andare a nuove elezioni con gli stessi attori e le stesse intenzioni.
Per uscire da una situazione critica, per dare una svolta ed una speranza al Paese che detiene il maggior patrimonio culturale al mondo, abbiamo necessità di un Governo condiviso con forze politiche che dimostrino senso di responsabilità, con un Presidente del Consiglio autorevole, che possa presentarsi in Europa con un programma chiaro e ambizioso. Senza crescita non ci può essere benessere, oltre che forza dell’Italia nel contesto dell’UE. Deve essere un Governo capace di offrire un programma credibile all’Europa, e contestualmente capace di chiedere un piano condiviso di distribuzione delle persone disperate che approdano nelle nostre coste. Inoltre è necessario che esso sia capace di chiedere uno spread in linea con gli altri Paesi europei, così che si possano liberare risorse da destinare allo sviluppo dell’economia e maggiore elasticità nella riduzione del debito.
Dovrà essere un Governo costituito non solo da persone oneste e di buona volontà, ma da persone alle quali è riconosciuta l’eccellenza nella loro vita professionale, soprattutto per quanto riguarda i Ministeri strategici quali l’Economia, l’Istruzione, la Giustizia, gli Esteri, lo Sviluppo Economico, le Infrastrutture, la Salute e le Attività culturali e del Turismo.
Rivolgo un appello a tutte le persone di buona volontà che hanno a cuore il destino del nostro Paese e che nella loro vita si sono spesi puntando all’eccellenza, come Mario Draghi, Renzo Piano, Raffaella Sadun, Stefano Pessina, Marica Branchesi, Giuliano Testa, Carlo Cottarelli, Brunello Cucinelli, Riccardo Muti e tanti altri.
L’impegno al quale verrebbero chiamati sarebbe da intendersi come una missione per salvare l’Italia, e offrirebbe ai giovani la possibilità di continuare a credere di potere realizzare i loro sogni nel proprio Paese.
E adesso?
E' giunto il momento di pensare al tuo portafoglio.