Parlare di leadership è apparentemente semplice, ma nella realtà risulta essere un argomento complesso.

Risulta essere semplice se poniamo la persona al centro, ma è altresì complesso quando siamo chiamati a scegliere le persone al fine di creare un team.

Dialogare e delegare rappresentano i modi più efficaci per fare sentire la persona al centro dell’attenzione. Dialogare significa parlare e ascoltare, ponendo le domande giuste per scoprire la persona. Delegare rappresenta uno dei modi per mettere la persona nelle condizioni di fare la differenza.

Creare un team coeso e diversificato con l’obiettivo di generare valore, attraverso un approccio olistico che contempli l’aspetto economico, l’aspetto sociale e la capacità di valorizzare il capitale umano, è possibile se le persone che verranno scelte posseggono talento, idee innovative e coraggio, anche di sbagliare. Tutto ciò orientato da una leadership partecipativa.

La presenza in un team di persone diverse, che sia variegato al suo interno a livello di gender, ma anche di età e di background culturale, permette un confronto ampio e da più punti di vista, per cogliere nuove idee e innovazioni. In questo modo si generano le premesse, per costituire un team che crei valore.

E’ decisivo prendersi del tempo per riuscire a capire come meglio assemblare la squadra, così da scegliere le persone adatte, e successivamente scegliere il ruolo adatto a loro.

Il più bravo portiere di calcio se messo a fare l’attaccante, non riuscirà a dare il meglio di sé stesso. Difatti sta al coach scegliere gli atleti giusti per il modulo di gioco che desidera impostare e dare ad ogni atleta il giusto ruolo.

Investire il proprio tempo e le proprie energie insieme ai componenti della squadra, permette di cogliere i piccoli segnali di disagio, così da intervenire prontamente.

L’esempio, rappresentato dalla coerenza dei valori e dei principi che si testimoniano, rende il leader autorevole. Inoltre se insieme all’esempio dimorano la passione e l’entusiasmo, e se questi si riescono a “contagiare”, si creano le premesse per raggiungere obiettivi sfidanti e sostenibili.

Solamente coloro che hanno osato, sono riusciti a inventare il futuro.

Peter Ducker, uno dei pensatori più noti in materia di teoria e pratica del management, afferma: “I leader più in gamba non pronunciano mai la parola io. Non lo fanno perché si sono esercitati a non dire io ma perché, semplicemente, non pensano in termini di io ma di noi, in un’ottica di squadra. È questo che crea la fiducia e che fa in modo che si lavori bene”.

Talune volte è possibile che vi siano momenti di crisi, in questi momenti è importante infondere fiducia, supportare le persone e contaminarle con il proprio ottimismo, per superare il momento e rendere la squadra sempre più coesa.

Quando si mette ogni componente della squadra nelle condizioni di donare il meglio, ascoltando il loro punto di vista e coinvolgendo la squadra nelle scelte strategiche da fare, si creano i presupposti per un successo collettivo e condiviso.

Un leader deve usare una comunicazione diretta e parlare in modo preciso, rendendo chiaro l’obiettivo da raggiungere.

Riuscire a saper coniugare il rispetto con i risultati, valorizza la persona e rende il leader prima donna o uomo e poi manager.

La leadership è anche responsabilità, prendendosi cura delle persone affidate, in particolare quando si fidano, ma soprattutto quando, nei momenti difficili, si affidano.

Tenacia, Determinazione e Passione sono tre caratteristiche che permettono ad un leader di vincere le sfide raggiungendo obiettivi ambiziosi, cavalcando “le onde” del cambiamento.

Un leader, a mio avviso, completa il suo progetto quando generosamente contribuisce con il proprio esempio e la propria esperienza a fare in modo che i componenti del suo team diventino a loro volta leader.

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