La trappola dell’emotività, specialmente in una situazione di mercato volatile, risulta tante volte la causa per la quale un investitore compie scelte sbagliate che possono incidere pesantemente sulla performance del portafoglio.
L’euforia ed il panico sono due emozioni umane che un investitore vive, se non è supportato da un buon consulente patrimoniale, portandolo ad acquistare sull’onda dell’euforia e vendere in momenti di panico.
L’errore più comune che ho riscontrato, da parte di alcuni investitori, nei miei oltre trenta anni di carriera, consiste nel comprare e vendere in base all’emotività. Ma ciò che mi colpisce di più è quando alcuni Colleghi “subiscono” il mercato, sentendosi forti quando i mercati finanziari salgono ed invece barcollano quando i mercati scendono.
Che ruolo ha la pianificazione nel lavoro del consulente patrimoniale?
Personalmente l’unica disciplina che mi ha guidato in questi anni è stata quella della pianificazione.
Il Consulente è la persona che deve essere capace di fare le domande giuste per conoscere i tre driver topici di un investitore:
- Obiettivi
- Orizzonte temporale
- Profilo di rischio
Una corretta pianificazione, in seguito all’analisi dei bisogni e degli obiettivi di un investitore, premia nel medio-lungo termine.
Perché oggi ci troviamo in un contesto finanziario unico?
Siamo oramai da diversi mesi, nella maggior parte dei Paesi sviluppati, in un mondo nuovo, quello dei tassi obbligazionari negativi o a zero, e le Banche Centrali sempre pronte ad intervenire, venendo in soccorso ogni qual volta vi è un sussulto dei mercati.
Le Banche Centrali, difficilmente, nei prossimi mesi aumenteranno i tassi di interesse in un mondo dove non vi è Paese che non sia particolarmente indebitato, poiché ogni aumento dei tassi aggraverebbe la posizione debitoria.
Dovremo abituarci a tassi negativi e ad una pianificazione di lungo termine, per questo, senza stravolgere il profilo di rischio dell’investitore, è opportuno condividere investimenti che abbiano una componente di equity maggiore per raggiungere gli obiettivi condivisi, consapevoli che ciò comporterà una maggiore volatilità del portafoglio.
Il mantenere gli asset tradizionali con una predominanza eccessiva della componente obbligazionaria, comporta in presenza di tassi negativi o a zero, che il futuro distrugge valore, anziché crearlo. Il cambiamento di approccio nella pianificazione di un portafoglio, nel rispetto del profilo di rischio dell’investitore, è oggi più che mai necessario.
Mi piace ricordare una frase di Alen Paris:
La vecchiaia comincia quando l’attaccamento al passato supera l’eccitazione per il futuro”.
Il Consulente Patrimoniale 4.0 quali capacità deve avere?
Oggi il Consulente Patrimoniale, oltre le normali competenze professionali, deve formarsi per avere una spiccata capacità di analisi psicologica, al fine di potere gestire adeguatamente l’emotività del cliente in un mondo globalizzato che presenta spesso mutamenti che velocemente si propagano in ogni angolo del mondo.
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