Il tessuto economico del nostro Paese si caratterizza per una forte presenza delle piccole-medie imprese, in particolare nelle regioni del Sud.
Un altro aspetto che caratterizza l’Italia rispetto a tante altre nazioni è come la famiglia si identifica con la governance. Questo si traduce nella presenza dei componenti della famiglia a ricoprire ruoli come amministratori delegati o presidenti.
Inoltre, un’altra connotazione importante, come fotografia dei dati attuali in Italia, è che molti di questi leader della famiglia hanno più di 70 anni.
Molte volte si tratta di Imprese che da piccole sono diventate grandi, ma non sempre si sono adeguatamente strutturate. Tuttavia la presenza di Manager, quindi di persone esterne, è maggiore man mano che crescono le dimensioni dell’Impresa, difatti vi è una correlazione molto significativa tra dimensione dell’Impresa e tasso di managerializzazione, che è un circolo virtuoso.
Al Sud la presenza dei Manager non è così forte, e dietro questa scelta c’è un motivo psicologico da parte della famiglia, in quanto l’entrata di persone esterne viene vista spesso come una perdita di controllo, questo certamente rappresenta un fattore limitante.
Qual è il ruolo del Manager in un’Impresa familiare?
Il contributo dei Manager esterni può essere molto positivo per almeno tre diversi aspetti significativi:
- Pianificazione
- Strategia
- Relazioni fra famiglia e Impresa
I Manager possono fornire un contributo nei processi di controllo, monitoraggio e sviluppo della strategia. La managerializzazione implica l’inserimento all’interno dell’Impresa di un bagaglio di conoscenze, competenze e professionalità, di cui l’Impresa e la famiglia possono far leva nel processo strategico e di sviluppo aziendale. Inoltre porta ad avere un dialogo con un soggetto professionale critico e sfidante, nella definizione degli obiettivi dello sviluppo aziendale, elevando il livello del confronto.
Un altro elemento molto importante è rappresentato dalla sfera fra rapporti familiari ed Impresa. La presenza di Manager esterni rende questa relazione sana o almeno definita, ricoprendo un ruolo molto importante nella transizione intra-generazionale. Ciò accadrà con una pianificazione anticipata di almeno 5 -10 anni, nel portarlo avanti con professionalità. Il contributo del Manager risulta fondamentale anche nella formazione delle generazioni che, successivamente, dovranno prendere il ruolo di leadership. Inoltre, il contributo del Manager è estremamente utile nei casi di conflitti per ridurre l’emotività e aumentare la professionalità nella gestione degli eventi tra le generazioni.
Le storie di managerializzazione hanno una serie di possibili limiti e precisamente per risultare efficaci necessita:
- consenso fra gli azionisti, i soci e la famiglia sul processo di managerializzazione;
- un investimento temporale per creare la relazione di fiducia con la proprietà;
- un reale processo di delega e non solo nominale;
- un cambiamento culturale
Quali sono le opportunità e le sfide da cogliere?
Trasformare un’Impresa familiare in un’Impresa, conservando i punti di forza ed i valori della famiglia, ma mettendo da parte i punti di debolezza, riuscendo a cogliendo le opportunità e le sfide sempre più frequenti in un mondo sempre più veloce.
Esistono tre livelli:
- l’assetto proprietario
- la governance
- proprietario-dipendente, proprietario-manager o proprietario-azionista
Il fattore chiave in un’Impresa per evolversi è la competenza, dove quest’ultima deve anche nascere da manager esterni.
Essere figlio di un imprenditore di successo, non vuol dire geneticamente essere un imprenditore di successo. Se i figli non dovessero avere la voglia, la capacità e la passione, si troverebbero in difficoltà a recitare un ruolo che non è il loro. Non si può obbligare ad andare a lavorare nell’Impresa, ma è importante dare loro un’opportunità per dimostrare attraverso il merito che potranno assumere determinati ruoli. In alternativa si rischia di fare un danno all’Impresa ed anche ai figli rendendoli infelici.
Per garantire longevità all’Impresa non è necessario lasciare al proprio figlio un posto di lavoro ed inoltre il passaggio generazionale non è l’unica soluzione per tenere l’Impresa in famiglia, infatti quello che risulta veramente importante è lasciare le azioni di una bella e sana società che crea valore.
Le lancette continuano a girare. Cosa fare allora?
Succede di incontrare imprenditori che hanno fatto crescere la loro creatura con tanto sacrificio, con tanto impegno sino ad esserne totalmente assorbiti, ma senza lasciare il tempo di pensare che il tempo passa e scorre inesorabilmente.
Gabriel Garcìa Màrquez affermava che: “Il tempo passa senza far rumore”.
L’Impresa è un organismo complesso e articolato, specialmente in questo momento in cui si vive in un “mondo veloce”, in grande competizione ed in continuo cambiamento, dove il fattore tempo è importantissimo per garantire all’Impresa continuità.
Pianificare è fondamentale!
Il ruolo del Tutor come può facilitare il processo di transizione?
Una figura che sempre di più si sta affermando e della quale mi capita di parlarne con gli imprenditori è quella del Tutor. Il Tutor è la persona che gode della fiducia dell’imprenditore e che viene coinvolto nell’affiancamento dell’erede o degli eredi per verificare se vi sono le condizioni e la volontà per intraprendere un percorso di formazione, prima di assumere dei ruoli nell’Impresa. Il Tutor assume la giusta autorevolezza con l’imprenditore e con gli eredi, favorendo l’inserimento e, se necessario intervenendo mediando opportunamente, scevro dal legame affettivo Genitore/Figlio, che talvolta è ostacolo del passaggio generazionale.
La chiave vincente è quella di riuscire a fare in modo che la transizione sia un’opportunità per governare in modo innovativo, facendo emergere le competenze e le qualità come valori fondamentali per assumere una Leadership. Leadership che generi un impatto positivo, agendo responsabilmente come motore di un cambiamento.
Come è possibile riassumere il ruolo del Manager e del Tutor?
Manager e Tutor hanno un unico obiettivo, ossia quello di contribuire a garantire continuità aziendale, rispettando l’eredità del passato, ma allo stesso tempo creando nuovo valore, nell’interesse della proprietà e di tutti i collaboratori che vi lavorano.
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