Rendimenti obbligazionari negativi e Banche pronte ad inserire una commissione sulla liquidità: che fare? – Sergio Malizia

da | 18, Ott, 2019

I tassi di interesse negativi comportano una commissione da pagare per chi sottoscrive l’obbligazione, piuttosto che l’incasso di un rendimento, sono uno degli effetti della politica monetaria delle Banche Centrali, in particolare della BCE per stimolare gli investimenti, la crescita e l’inflazione.

In seguito ai tassi negativi imposti dalla BCE sui depositi delle Banche, le stesse hanno annunciato che trasferiranno sui conti correnti dei Clienti, oltre un certo importo, i tassi di interesse negativi. Tra queste Unicredit ha annunciato che da Gennaio 2020 applicherà un tasso di interesse negativo pari allo 0,50 sui depositi oltre i 100.000 euro.

Entrambi sono certamente eventi eccezionali che comporteranno un’attenta analisi nella costituzione dell’asset allocation dei portafogli, perché probabilmente l’era dei tassi a zero o negativi durerà per diversi anni. Se negli ultimi decenni in modo molto semplice molti clienti anche Private, hanno avuto un portafoglio costituito solamente o prevalentemente da due strumenti finanziari: obbligazioni e azioni, attraverso Fondi o con acquisti diretti, oggi, in relazione alle esigenze del cliente, al suo orizzonte temporale e alle sue aspettative, è necessario pianificare un portafoglio utilizzando più strumenti.

In particolare i Fondi di Private Equity che sono legati all’economia reale, i certificati che possono permettere un rendimento con un rischio modesto in relazione al sottostante scelto, gli etf per abbassare il pricing complessivo del portafoglio ed altri strumenti finanziari che il Consulente condividerà con il Cliente.

 

Nella pianificazione di nuovi portafogli tre sono i driver necessari alla luce del quadro descritto in precedenza che prevedono un cambiamento nell’approccio:

-allungare l’orizzonte temporale

-aumentare il rischio nei portafogli

-porre un’attenzione agli investimenti ESG

 

Siamo di fronte ad un cambiamento epocale e per questo bisogna liberarsi dagli schemi utilizzati negli ultimi anni, non vi sono free lunch nei mercati finanziari e non è possibile pensare di ricevere rendimenti positivi dagli investimenti obbligazionari, soprattutto a breve o medio termine. La liquidità non rende più nulla o meglio, in molti Paesi del mondo i rendimenti sono addirittura negativi.

E’ quindi strategico allungare l’orizzonte temporale ed aumentare il rischio del portafoglio, a seconda dei valori dei mercati azionari attraverso ingressi graduali, per porre le basi per ottenere un rendimento nel tempo. La conseguenza sarà una maggiore volatilità del portafoglio che potrà attenuarsi diversificandolo attraverso l’utilizzo di più strumenti finanziari fra loro non correlati. Sicuramente bisogna effettuare investimenti che rispettino i criteri della sostenibilità, i quali garantiscano, pertanto, il buon esito del risultato finale, in quanto le Aziende che nella loro policy hanno il rispetto dell’ambiente, del personale e della Società nel suo complesso, nel tempo hanno dimostrato di essere più affidabili.

 

I detentori di grandi patrimoni, molte volte sono persone in età avanzata e con un orizzonte temporale sempre più breve, ma il patrimonio accumulato servirà a loro o ai loro figli, ai loro nipoti e alle future generazioni?

 

Pertanto, oggi più che mai il lavoro del Consulente Patrimoniale diviene fondamentale nel rapporto con il cliente per condividere una pianificazione del patrimonio che abbia come obiettivo tattico quello di garantire un tenore di vita nel breve termine dell’attuale possessore, ma senza trascurare l’obiettivo strategico a medio e lungo termine di assicurare il futuro ai propri discendenti.

Quindi oggi è sempre più necessario che il Consulente sviluppi anche competenze sulla psicologia dell’investitore, per aiutare il Cliente a superare le forti emozioni che la volatilità può comportare quando i mercati finanziari subiscono momentaneamente un abbassamento dei valori.

Contestualmente è fondamentale che il Consulente intraprenda una relazione con i discendenti, per predisporre le condizioni affinchè il confronto possa portare alla creazione di un rapporto fiduciario.

 

 

 

 

E adesso?

E' giunto il momento di pensare al tuo portafoglio.

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